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Ottiene un posto per titoli allIstituto
darte di Udine e si trasferisce con la famiglia a Tarcento.
Dentro cova lamarezza del distacco e senza dubbio ingrandisce
nella mente il ruolo ossessivo di chi si sente respinto. A Venezia
conserverà più amici ed estimatori di quanto voglia
ammettere. La galleria Il Traghetto non gli rifiuterà mai una
personale. Diego Valeri, allora Presidente della Bevilacqua La Masa,
non solo lo incoraggerà a tener mostre nelle sale della Fondazione,
ma interverrà con affetto e convinzione alle sue esposizioni
friulane. E tanti altri. Mancano solo, anche se con rare ma preziose
eccezioni, i critici di mestiere.
Ma del Friuli, questa terra di periferia ancora così poco capita,
questo gioiello quasi escluso dal grande itinerario dei vacanzieri,
Lucatello sinnamora. Col motorino prenderà la
patente solo a cinquantanni sinebria di emozioni
correndo per ore e ore nelle strade polverose che si allungano sulle
colline boschive, scopre con gioia stupefatta larchitettura
di verde intenso, ma sobria, asciutta, essenziale e poi scende, fino
a scoprire le luci incredibili sul Tagliamento sassoso.
Di natura socievole, sempre pronto
alla battuta, fa presto amicizia con i friulani che incontra nelle
osterie, o quando va a bere il vino rosso nelle frasche sepolte nel
verde. Non sono soItanto incontri occasionali, con molti mantiene
rapporti che durano sempre.
Gioca con loro a bocce, ma soprattutto a biliardo e partecipa ai tornei,
o è una partita a carte, o un parlar di politica. Lo accettano
senza riserve, questi friulani di solito chiusi al forestiero e, persino,
con lui si confidano. Gli raccontano storie difficili davanti al bicchiere,
spesso con vena poetica, sempre con lironia di chi della vita
ha sentito la mano pesante. Per lui sono tuttuno con questa
terra friulana che sempre meglio conosce, e ancora si
delinea il rapporto uomonatura negli accesi paesaggi. Ha lo
studio a Billerio, stupenda
collina drasticamente estranea alle pastoie cittadine. |
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