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I primi anni 50: la grafica |
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Con il primo, felice, periodo grafico
Lucatello inizia la sua carriera artistica, nel senso che
partecipa attivamente alle collettive e vince premi. È
la stagione del neorealismo, un movimento politicamente impegnato,
immerso nel sociale, che nella prima metà degli anni
Cinquanta, spaziando dalle arti figurative al cinema alla letteratura,
fornì un contributo specificamente italiano e di alta
qualità alla cultura europea del Novecento.
Con il disegno Lucatello che scava, spesso brutalmente, nella
sofferenza del vivere, riscosse notevole successo e, nelle analisi
dei critici, restò sempre un fermo punto di riferimento;
ma occorre chiarire, per meglio penetrare il suo percorso, che
per lui la differenza di genere non era determinante: dentro
il suo fare pittura, la grafica era semplicemente un mezzo per
fare emergere un particolare senso del suo discorso. I disegni,
eseguiti quasi sempre col carboncino, riproducono innumerevoli
volti femminili, ma anche bambini e vecchi, i carbonai (che
trasportavano il carbone dai barconi ai depositi sulle rive)
e, nelle campagne, il raccoglitore di cetrioli, il contadino
dormiente, la
gente del Delta (in Polesine) e le mondine del Vercellese.
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