Ormai la realtà è tutta compresa dentro il particolare. Il verde, in questa regione verdissima, il soggetto inevitabile e prepotente è costante – ma nei primi anni settanta diventa un vero e proprio “Periodo”. Quadri tutti verdi o con tanto verde.
C’è sempre una irrinunciabile vena romantica, ma si fa quasi scientifica la possessione del reale: è l’uomo, quello che lui vuol raccontare e che entra nella natura di cui è intessuto – l’uomo che, come diceva lui, è sempre solo ad ascoltare se stesso.
Sono composizioni di grande respiro, nelle quali Lucatello tende a una ricerca aperta e dilatata, a una immagine che travalica i limiti tradizionali per aprirsi a una dimensione dove la materia galleggia come nello spazio cosmico.