Gli orti e le teiere
Orti e terre a Portosecco
Le teiere
 
fine anni 50: orti e terre
 
 
Nel 1957 trascorre un’estate intera a Portosecco, dove gli orti, rigogliosissimi, sono contenuti in una striscia di terra che si stende tra la laguna veneziana e il mare. Mare che non dipinge mai: gli interessa la terra, fatta di grosse zolle umide corpose e nere da cui spuntano le verdure colorate. Sopra le stesure del cielo che, a seconda dell’ora, sono bianche o gialle, raramente azzurre, perché l’azzurro è spesso un colore che nasconde un colore, una luce più vera.

Le terre in alcuni casi dividono orizzontalmente il quadro a metà, sopra è il cielo; oppure la terra copre tutto il quadro lasciando nell’angolo inferiore lo spazio per uno stagno invaso di luce – terre con grumi di colore che sporgono e colano, a proseguire il discorso dei Delta, l’indagine della realtà racchiusa nel particolare. Le teiere che dipinge nel 1959 sembrano una stravaganza: sospese sulla terra vogliono indicare l’evidenza della realtà oggettiva.

     
       
   
             
     
             

 


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