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Le terre:
fine anni 60
primi anni 70 |
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È già mentre vive a Venezia
che Lucatello scopre il fascino, il significato, la tattilità
della terra. La scopre nei neri e densi acquitrini del delta
del Po durante le sue soste nel Polesine e, più o meno
nello stesso periodo, nelle umide e grumose zolle degli orti
a Portosecco. Le sue terre sono viste con realismo, sia quando
è una visione dinsieme come, appunto, certi delta,
sia quando le scruta quasi al microscopio nei particolari del
sottobosco. Ma in queste terre, e non bisogna mai dimenticarlo
nel guardarle, che protagonista è luomo. Insomma
in questi quadri dove non cè mai la figura umana,
Lucatello vuole raccontare lumanità.
Le terre raccolte in questa pagina sono state dipinte tra la
fine degli anni sessanta e linizio degli anni settanta
e non sono certamente omogenee, perché si muovono allinterno
di periodi e stati danimo diversi, e in anni
successivi il tema torna, amato e costante. Da questo esiguo
panorama prendiamo un esempio: Terra marrone, un quadro
monocromo che può sembrare di difficile interpretazione.
La stesura della terra scura è interrotta da un grumo
di colore che occupa lo spazio con la precisione risolutiva
di una geometria, provocando in chi guarda la sensazione, quasi
mistica, di unattesa. È il dettaglio circoscritto
e insieme dilatato che locchio coglie scrutando il terreno
nel campo o nel bosco. |
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