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Ad
Albino Lucatello, egli viene dal realismo: e non già per
una preponderanza delloggetto cui il pittore si sottomettesse
nel descriverlo, sibbene per una volontà di possesso così
piena da toccare la scoperta. Noi ricordiamo certi suoi lontani
disegni che, nel vigore della sintesi, sfrondavano limmagine
per determinarla fuori dallepisodio, in una dimensione non
incidentale. Era un indizio sicuro di più vasti svolgimenti.
Difatti, allorché prese a dipingere, dopo un lungo alunnato
grafico, la sua ricerca si svolse soprattutto da unindagine
sulla materia per scoprire quei rapporti o vincoli che potevano
esistere tra di essa e luomo, ritenendo qui implicita anche
la misura di questultimo con la società e il mondo.
A poco a poco il colore assunse toni drammatici, steso a spatolate
violente, a grumi pesanti, aspro e sconvolto negli impasti. E lastrazione
più che nella struttura del quadro si rivelò nella
materia usata a comporlo, ruvida e scabrosa, ma pervasa da una fermentante
energia di vita." |
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da Il Gazzettino,
nel 1956
di Silvio Branzi |