Albino Lucatello,
veneziano di origine e friulano dadozione, è alla sua
prima antologica. Ospita la rassegna la Galleria udinese del Centro
Friulano Arti Plastiche, nelle cui ampie sale appunto Lucatello
ha voluto raccontare la sua avventura pittorica. La
quale comincia con alcuni disegni, datati intorno al 50 e
ascrivibili, come modi, al movimento realista. La natura esuberante
di Lucatello già si ravvisa nella decisione del segno, nella
solidità dell'impianto; mentre laddensarsi del carboncino
in chiazze nere fonde e intricate fa in qualche nodo presupporre
quello che potrà essere lo sviluppo pittorico dellartista
veneziano. Lucatello, infatti, già nei quadri intorno al
60 pone come elemento e come degno di maggiore attenzione
proprio il colore. Che si fa colata terrosa e densa già nelle
opere dedicate al Delta padano. Poi lincontro con il Friuli:
la scoperta di certi verdi brillanti, di certe tonalità limpide:
Lucatello cammina a mezza via tra lentusiasmo per un astrattismo
ricchissimo di colore, e ladesione realistica a una natura
suggestiva e aperta. Ma è la prima dimensione a prevalere
e per parecchio tempo Lucatello ricerca, attraverso un astrattismo
dalla dinamica quasi gestuale, la sua sigla. Una sigla che il pittore
trova per qualche tempo nei grandi soli dall'evidenza materica sempre
più spessa e corposa. Sembra cominciare qui, allinizio
del 70, il progressivo ritorno di Lucatello all'uomo. Attraverso
lappiattimento della materia, il recupero della pennellata
larga e mossa, Lucatello si dispone ad affrontare la sintesi del
volto: dapprima una metafora di dolore il nero su di occhiaie
e bocca , poi una visione nuovamente realistica e quasi tradizionale.
La rassegna si conclude con un'affermazione di speranza e di sofferenza
insieme. Il volto della vecchia "nera" pare essere la
negazione di ogni aspettazione e di ogni speranza, ma la capacità
e anche il coraggio - di approdare alla figura apre allagire
del pittore una virtualità infinita di possibilità
e di scelte entro larco vastissimo ma non lo sarà
mai troppo della forma e dellinforme. |
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dal Messaggero Veneto,
22 febbraio 1978
AVVENTURA PITTORICA DI ALBINO LICATELLO
di Gabriella Brussich |